Zanzare malariche eliminate in laboratorio producendo popolazioni di soli maschi
La nascita di una popolazione di soli maschi di zanzare malariche: risultati sorprendenti di uno studio appena pubblicato su Nature Biotechnology
Una strategia integrata di successo per combattere la malaria non può prescindere dal controllo degli agenti portatori della malaria: le zanzare. Il gruppo di ricerca del progetto Target Malaria presso il laboratorio di Imperial College London (ICL) guidato dal Prof. Andrea Crisanti, lavora da anni allo sviluppo di nuove tecnologie genetiche per combattere la malaria. L’idea base della strategia prevede la riduzione del numero di zanzare femmine in una popolazione in quanto solo le femmine possono trasmettere la malattia ed il loro numero determina la dimensione della popolazione.
Modificare il rapporto maschio-femmina della progenie è stato per lungo tempo un obiettivo inseguito dai ricercatori per controllare i vettori di malattie. In precedenza, i ricercatori di ICL avevano modificato geneticamente delle zanzare per produrre prevalentemente maschi, ma questa modificazione veniva trasmessa solo al 50% della progenie. Il gruppo di ricerca ha perfezionato ulteriormente la tecnologia generando delle zanzare che producono solo maschi che, diversamente dai precedenti, sono in grado di trasmettere la modifica a tutta la progenie. In questo modo si è riusciti ad eliminare popolazioni di zanzare Anopheles gambiae in laboratorio portando a popolazioni di soli maschi. Questo studio è stato appena pubblicato su Nature Biotechnology, col titolo “A Male-biased Sex-Distorter Gene Drive for the Human Malaria Vector Anopheles gambiae”, il cui autore principale è Alekos Simoni, Responsabile scientifico del Polo GGB.
La tecnologia utilizza un enzima che taglia il DNA per distruggere il cromosoma X nello sperma delle zanzare, in modo che dalla fecondazione si generino solo maschi (le femmine necessitano di due cromosomi X, i maschi di un X e un Y). Questo gene è stato poi accoppiato ad un gene drive inserito all’interno di una sequenza del gene doublesex, così da poterlo diffondere rapidamente a tutta la popolazione evitando lo sviluppo di meccanismi di resistenza. Si è in sostanza dimostrato di disporre di uno strumento potenzialmente utile al controllo delle zanzare malariche in natura.
Il passo successivo prevede di verificare se il sex-distorter gene drive, in grandi gabbie e in ambienti più complessi, è in grado di replicare la sua efficacia valutando in che modo la competizione per il cibo, le dinamiche di accoppiamento e fattori ecologici influiscono sulla tecnologia. Il Centro di Ricerca di Ecologia e Genetica del Polo GGB ha quindi un ruolo chiave nella prossima fase della complessa sperimentazione.
Il lavoro è finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates per il progetto Target Malaria.
‘A male-biased sex-distorter gene drive for the human malaria vector Anopheles gambiae’ by Alekos Simoni, Andrew M Hammond, Andrea K Beaghton, Roberto Galizi, Chrysanthi Taxiarchi, Kyros Kyrou, Dario Meacci, Matthew Gribble, Giulia Morselli, Austin Burt, Tony Nolan and Andrea Crisanti is published in Nature Biotechnology.